Genova Congressi

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dal 22 marzo 2025, Appartamento e Cappella del Doge - Palazzo Ducale -

Una grande monografica di un artista che ha scritto la storia dell’arte italiana attraverso una pittura poetica, astratta e performativa, dove il gesto e il segno trasportano il pubblico in un’esperienza sospesa fuori dal tempo. Con oltre 50 anni di pittura, Giorgio Griffa (Torino, 29 marzo 1936) annovera tre Biennali di Venezia (nel 1978, 1980 e 2017) e oltre 200 mostre personali in musei e istituzioni di tutto il mondo, tra cui quelle organizzate da Ida Giannelli, negli anni ‘70-‘80, proprio a Genova alla SamanGallery.

Le opere esposte nell’Appartamento del Doge dialogano con la storia e l’architettura dell’edificio, presentando grandi tele, opere su carta e installazioni, tra cui un omaggio a Montale nell’anno che celebra i 100 anni di “Ossi di seppia”.


Giorgio Griffa nasce a Torino nel 1936 e inizia a dipingere da bambino. Già a metà degli anni Sessanta le sue tele mostrano i primi elementi di astrazione e una profonda riflessione sullo status della pittura. Dal 1967/68 con il ciclo Segni primari prende forma il suo sistema di lavoro su tele libere, non preparate, dipinte a terra, con tratti e linee che «potrebbero appartenere alla mano di tutti».
Griffa è da subito uno dei protagonisti nel dibattito che nasce dall’Informale e si fa strada tra la Pop Art, il Minimalismo e l’Arte Concettuale. Percorre così i primi passi del suo personale sentiero d’artista, accanto agli amici
dell’Arte Povera con cui condivide il rispetto e l’interesse per l’intelligenza della materia. Dopo più di cinquant’anni di carriera e tredici cicli di pittura, il percorso di Griffa rimane unico, al di fuori di una corrente specifica.

Nelle collezioni e musei nel mondo, dalla Tate Modern al Centre Pompidou, i suoi segni e i suoi colori sono altamente riconoscibili: una cifra che passa con continuità e coerenza, vitalità e poesia da un’opera all’altra.